martedì 25 marzo 2008

Alzati e cammina!!



Negli anni trenta R. E. Cornish, un ricercatore dell'università della California, era convinto di aver scoperto il modo per far tornare in vita i morti, almeno nei casi in cui non fosse stato danneggiato alcun organo vitale. La sua tecnica consisteva nel sottoporre i cadaveri a un movimento altalenante, per far circolare il sangue, mentre gli veniva iniettata una miscela di adrenalina e anticoagulanti. Cornish testò il suo metodo su una serie di fox terrier che battezzò tutti Lazzaro. Prima di tutto soffocava i cani e li lasciava morti per una decina di minuti, poi tentava di resuscitarli. I primi due esperimenti fallirono, ma il terzo e il quarto riuscirono: lamentandosi ed abbaiando dobolmente, i cani tornarono in vita, ciechi e con gravi danni al cervello, e continuarono a vivere in casa di Cornish terrorizzando gli altri cani.
Lo studio suscitò molte polemiche e alla fine Cornish fu cacciato dall'università. Il ricercatore continuò comunque a sperimentare in un capanno accanto a casa sua e molti anni dopo, nel 1947, disse di essere pronto a fare i suoi esperimenti sugli esseri umani. Thomas McMonigle, un detenuto in attesa di esecuzione nel braccio della morte, si offrì come cavia. Le autorità della California, però, negarono il permesso temendo di essere costrette a liberare il detenuto se fosse tornato in vita.

Cosa si può aggiungere se non....SI-PUO'-FARE!!!
Fonte: Internazionale 21/27 Dicembre 2007

I sopravvissuti




La Pasqua: pranzi, cene e, quasi come se fosse stata annunciata l'imminente fine del mondo, amici e parenti da vedere A S S O L U T A M E N T E.

A tutti i sopravvissuti: bentornati!


giovedì 20 marzo 2008

Buono da mangiare


Gli uomini si definiscono onnivori: mangiano infatti cibi sia di origine vegetale sia animale. Possiamo mangiare e digerire di tutto, dalle secrezioni irrancidite delle ghiandole mammarie, ai miceti, alle rocce; ossia formaggio, funghi e sale. Al pare degli altri onnivori, però, non mangiamo precisamente di tutto. Certe derrate le evitiamo perché biologicamente inadatte a esser mangiate dalla nostra specie (un esempio è dato dall’incapacità dell’intestino umano di digerire ingenti quantitativi di cellulosa e dal conseguente disinteresse dell’uomo per fili d’erba, foglie degli alberi e legno). Altre limitazioni spiegano perché facciamo il pieno di benzina nei serbatoi delle nostre auto, ma non nel nostro stomaco; oppure perché eliminiamo escrementi nelle fogne invece di servirli a tavola; almeno si spera. Vi sono però altre sostanze che gli uomini evitano di mangiare pur essendo commestibili dal punto di vista biologico: lo dimostra il fatto che in certi luoghi certi gruppi mangiano proprio quello che altri gruppi trovano repellente. Questo fa nutrire il sospetto fondato che ci sia qualcosa, al di là della semplice fisiologia della digestione, che influisce sulla definizione di ciò che è buono da mangiare. Questo qualcosa sono le tradizioni gastronomiche di un popolo, la sua cultura alimentare…..ma non solo.

Dissento solo su un punto: la cellulosa è più che digeribile. “Buono da mangiare” è un libro che si divora.
Fonte: Buono da mangiare, ed Einaudi.

mercoledì 19 marzo 2008

Io minimimmo e tu?




Alla fiera "Mantova comics & games 2008" è stato lanciato un nuovo, delirante, progetto: "Aiuta minimimmo a colonizzare la Terra" che ha come obiettivo la diffusione di una nuova pacifica specie sul nostro pianeta, attraverso l’aiuto di tutti coloro che vorranno contribuire.
Come fare? Basta collegarsi al sito http://www.minimimmo.com/, scaricare il file pdf per creare il proprio minimimmo, seguire le istruzioni per assemblarlo e documentare l'avvenuta colonizzazione con foto e video da inviare all'indirizzo indicato sul sito

martedì 18 marzo 2008

Virus letale?




Ieri, presa dall’euforia per questo gioco nuovo e pieno di prospettive, ho compilato sommariamente il mio profilo, ho scelto i colori e il nome del blog e ho inserito il turkey-post senza rendermi conto che, da brava padrona di casa, avrei forse dovuto scrivere due righe di intenti/presentazione/ringraziamenti/eviadicendo. Rimedio ora.
Il mio primo pensiero va ad A., persona straordinaria e dai mille talenti, che desidero ringraziare per avermi attaccato la blogghite; ancora non so quali potranno essere le conseguenze a lungo termine del contagio, ma per il momento mi ci sto divertendo moltissimo.
Voglio poi dare il benvenuto a tutti coloro a cui andrà di partecipare coi loro commenti, ma anche con idee e suggerimenti, a questo blog: sappiate che qualcosa da bere (chinottococacolaaranciatavinogassosagingerbirra) e da mangiare (di solito porcherie) ci sarà sempre.

lunedì 17 marzo 2008

La tua testa mi eccita


Inauguro, con questo post, sia il blog sia una serie di racconti di esperimenti scientifici più o meno improbabili i quali assomigliano più al lavoro del Dr. Frankestein (Frankestìn!) che a veri e propri lavori scientifici. La cosa incredibile di esperimenti di questo genere è che talvolta portano a scoperte veramente interessanti e utili; molte volte invece restano solo esperimenti assurdi…..

Durante una ricerca sulle abitudini sessuali dei tacchini, Martin Schein ed Edgar Hale, dell’università della Pensylvania, scoprirono che i maschi della specie non sono troppo esigenti. Se venivano messi in presenza di un pupazzo identico a una tacchina, si accoppiavano con lo stesso entusiasmo che avrebbero mostrato per un esemplare vero.
Affascinati da questa osservazione, i due ricercatori intrapresero una serie di esperimenti per stabilire quale fosse lo stimolo minimo necessario per eccitare un tacchino maschio. Cominciarono così a rimuovere una alla volta le varie parti del pupazzo fino a quando il maschio non perdeva interesse. Eliminarono la coda, le zampe e le ali, ma lo sprovveduto volatile continuava a emettere gloglotii amorosi e a darsi da fare. Alla fine restò solo una testa appoggiata su un bastone, ma il tecchino era ancora voglioso. Anzi, preferiva la testa sul bastone a un corpo senza testa.
I ricercatori ipotizzarono che tale preferenza nascesse dal meccanismo dell’accoppiamento tra tacchini: quando un tacchino maschio monta una femmina è tanto più grosso di lei da coprirne completamente il corpo, esclusa la testa. Quindi Schein e Hale conclusero che il centro dell’attenzione erotica fosse proprio la testa.
Prima di ridere delle abitudini sessuali dei tacchini, noi essere umani dovremmo ricordarci che la nostra specie è in cima alla piramide della perversione animale. Gli esseri umani cercano di accoppiarsi praticamente con qualsiasi cosa. Un esempio classico è quello di Thomas Granger, un adolescente che nel 1642 fu la prima persona giustiziata nel New England puritano. Che delitto aveva commesso? Si era accoppiato con un tacchino!
Fonte: Internazionale 21/27 dicembre 2007.